LA VIA DEGLI ALBERI
11 AGOSTO 2023 - ore 21.00
Il protagonista dello spettacolo, come nelle “Interviste impossibili”, ha deciso di andare ad ascoltare i limoni delle Cinque Terre e di Sorrento, il castagno di Carpasio nel cui tronco cavo trovarono rifugio i partigiani feriti, i larici millenari della Val d’Ultimo e infine gli ulivi di Taranto, nati quando Platone e Aristotele vivevano, che sono stati spazzati via da orribili dinosauri di metallo per lasciare il campo a un’industria siderurgica.
“Perché dopo aver girato in zone di estrema povertà e di guerra, perché dopo aver passato sei anni sulle tracce del popolo Rom, ho sentito la necessità di parlare della Natura? E in modo particolare degli alberi? Perché gli alberi hanno molto da insegnare all’Homo Sapiens, come ricorda lo scienziato Stefano Mancuso. Possiamo migliorare le nostre esistenze guardando a come gli alberi collaborano con i nemici trovando reciproco vantaggio o a come basano la sopravvivenza su reali forme di governo democratiche in cui non esistono organi di comando ma forme di cooperazione attiva e di intelligenza distribuita. In un momento come quello che stiamo vivendo dobbiamo capire come ripartire. La natura è sempre la stessa, è l’uomo a decidere quale via prendere. Attraverso il presente è possibile andare a cercare il punto in cui l’Homo Sapiens ha preso una strada sbagliata e da lì ricucire lo strappo. Tanto il mondo della scienza quanto il mondo degli umanisti vedono nel massacro della natura, in favore di una industrializzazione cieca, il momento in cui abbiamo diminuito le nostre capacità di vedere un futuro felice per noi e per i nostri figli. Naturalmente lo spettacolo non è un saggio di neuroscienze o di neurobiologia vegetale, ma un modo di provare a riflettere attraverso il teatro su temi urgenti. Riflettere, pensare. È questo il mio teatro fatto di lacrime e risate, di momenti felici e momenti difficili. Di profondità e leggerezza. Proprio come la vita. Anche quando parlo di situazioni difficili però, penso sempre a un’arte in grado di infondere vita e voglia di vivere nello spettatore.
Ingresso fino ad esaurimento posti ad offerta libera
Parcheggio: presso il vecchio ospedale, dall'altra parte del fiume
Per info: +39 333 286 5914
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